Una Magna Charta per Internet

1di Veronica Minniti (www.digi.to.it)

Al giorno d’oggi risulta chiaro che Internet sia fondamentale nelle vite di tutti noi: serve per informarci liberamente, per studiare, per metterci in contatto con altre persone magari lontanissime da noi a costo zero. Ormai, come ha detto Juan Carlos de Martin – uno dei relatori della conferenza organizzata ieri alla Cavallerizza e professore al Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino (dove ha co-fondato e co-dirige il Centro Nexa su Internet e Società) – “chi non ha accesso alla Rete sta progressivamente diventando un cittadino di serie B”.

Il dibattito, che ha presentato il progetto Magna Charta per Internet, si è posto l’obiettivo di dare una risposta ad alcune domande: come consentire a tutti l’accesso alla rete? Come garantire che i diritti umani fondamentali siano adeguatamente tutelati anche online?

Un problema “giovane”

Come ha sottolineato De Martin, d’accordo con l’altro ospite presente, Philippe Aigrain (informatico, economista e scrittore francese), l’idea di formulare una Magna Charta relativa a Internet è per l’Unione Europea qualcosa di molto recente: solo nel 2014 infatti il dibattito su queste tematiche è arrivato nel vecchio continente, ed è in questo anno che sono state fatte le più importanti iniziative in merito. Perché è necessario un documento di questo tipo, dunque? Perché, come ha detto De Martin, Internet non è intrinsecamente libero: è plasmato da precise scelte economiche e politiche. Pertanto è necessario identificare e successivamente tutelare i diritti in Rete, per evitare che prevalga la legge del più forte. 

L’Italia, su iniziativa del Presidente della Camera Laura Boldrini, ha istituito una commissione di studio (di cui fanno parte anche lo stesso De Martin e Stefano Rodotà) formata da parlamentari ed esperti, che ha il compito di identificare diritti e doveri di Internet. 

Al momento sono stati prodotti 14 punti (fra cui diritto di accesso, tutela dei dati, anonimato, oblio, inviolabilità dei sistemi e domicili informatici, sicurezza sul web, criteri per una governance), ma chiunque può proporre modifiche e commentare al fine di migliorarli. “Il passo successivo della commissione – ha detto de Martin – sarà fare un’analisi dei contributi, per poi arrivare alla stesura di un documento definitivo e trasformarlo in una dichiarazione. Una volta istituita la dichiarazione occorrerà tradurla in leggi, sia ordinarie sia costituzionali, ed estenderla a livello europeo e internazionale”. 

Forse non tutti sanno, infatti, che esistono Paesi in cui Internet non è libero.

Il pensiero di Rodotà

Alla conferenza avrebbe dovuto essere presente anche Stefano Rodotà, che però ha dovuto dare forfait a causa di un incidente; data l’importanza che riveste per lui questo tema, il suo contributo al dibattito è arrivato comunque tramite un video mostrato ai presenti. 

Nel filmato il giurista ha voluto sottolineare che Internet è solo apparentemente libero, ma che in realtà è ben controllato – non necessariamente in modo democratico – da grandi soggetti privati, dalle pubblicità. Perché si mantenga libero, invece, è necessario che siano poste delle regole. Contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, le regole non sono un limite alla libertà, ma sono quel qualcosa che può aiutare a mantenerla. 

È necessario, infine, che tutti gli utenti siano attori attivi in questo processo: “Le carte di per sé non sono efficaci se non siamo innanzitutto noi a impegnarci perché questi diritti vengano fatti valere”.

PRENOTAZIONI UNIVERSITARIE
L'Università di Torino, in collaborazione con Biennale Democrazia, ha stipulato un accordo per consentire la partecipazione alla quarta edizione, istituendo per gli studenti dei propri corsi di studio dei percorsi riservati.
IL TEMA 2015
Il tema della quarta edizione di Biennale Democrazia – che si svolgerà a Torino dal 25 al 29 marzo 2015 - é Passaggi. Passaggi che possono fungere da collegamento fra due luoghi separati da un confine, un muro o una barriera - fisica, mentale o virtuale - ma che possono anche designare delle svolte, delle soglie al di là delle quali il mondo e la percezione che ne abbiamo muta, come accade per le fasi della vita degli individui o per le epoche storiche.
GIOVANI E SCUOLE
Anche quest'anno, Biennale Democrazia offre agli studenti del triennio delle scuole superiori la possibilità di partecipare agli incontri della manifestazione. E' possibile fare richiesta di prenotazione dal 9 marzo alle ore 12 del 16 marzo, inviando una mail al seguente indirizzo scuole.bd@comune.torino.it, indicando: il titolo degli incontri desiderati, la classe, l'istituto, i recapiti telefonici e e-mail dell'insegnante, totale dei partecipanti.
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