La democrazia di uno stratega: Lyttelton commenta Churchill

Fotografia di Monica Merola

di Monica Merola (Master in giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino)

Un lungo applauso accompagna la commozione che Adrian Lyttelton non riesce a trattenere davanti al pubblico, se non con un sorriso malinconico. Nella penombra del Teatro Gobetti un’atmosfera silenziosa ha fatto da sfondo alla lettura delle parole di Winston Churchill e all’analisi del suo rapporto con i contemporanei, come lo scrittore George Orwell. Lyttelton, docente inglese di Storia, ha commentato alcuni discorsi pronunciati da  Churchill durante il Secondo conflitto mondiale, come quello del 1940 alla Camera dei Comuni. 

La lotta alla sopravvivenza dell’Europa trasuda dalle parole del grande statista, lette dall’attore Umberto Orsini. Una voce profonda che rimbomba nella sala consegnando al pubblico emozioni e interrogativi. “Non vorrei presentarvi un guerrafondaio – incalza Lyttelton- perché non sarebbe la verità. La domanda cruciale è: era possibile fermare Hitler?”. 

Gli inglesi affidarono a Churchill un compito che il docente definisce “enorme”. Ma quale fu il suo personale asso nella manica affinché l’Europa – e il mondo – si liberassero del nemico? Per Lyttelton “uno dei suoi migliori colpi di genio fu interpretare la guerra come una cosa di pochi e non di molti. Questa considerazione può sembrare elitaria, ma mai prima era stata coinvolta l’intera popolazione civile. Fu davvero geniale trasformare la realtà in una ragione per sottolineare il vantaggio della democrazia sul totalitarismo”. Un approccio che fu fondamentale per un conflitto decisivo sotto ogni aspetto. La Seconda Grande Guerra ha, infatti, cambiato i connotati della nostra società. E forse non sarebbe stato ugualmente possibile senza la presenza di tutte le personalità che ne hanno delineato l’andamento, come Churchill. La credibilità dello statista, per Lyttelton, “derivò soprattutto dalla sua posizione nei confronti della Germania nazista, di cui capì subito la natura pericolosa e aggressiva. Ma per mettere fine al conflitto non avrebbe escluso l’ipotesi di un accordo”. 

Non mancano delle ombre su questo personaggio chiave. Basti pensare al suo rapporto con Mussolini o De Gaulle, quest’ultimo definito “come la croce più pesante da sopportare”, fino alla sua condotta bellica, passando alle accuse contro i suoi ex compagni del partito laburista. Le lacrime dello storico sgorgano dopo la lettura del discorso dell’8 maggio del 1945, quando la Germania in Europa si era ormai arresa. “Dio vi benedica tutti – legge Orsini – perché questa vittoria è la vostra vittoria, e la vittoria della causa della libertà ovunque nel mondo”. 

PRENOTAZIONI UNIVERSITARIE
L'Università di Torino, in collaborazione con Biennale Democrazia, ha stipulato un accordo per consentire la partecipazione alla quarta edizione, istituendo per gli studenti dei propri corsi di studio dei percorsi riservati.
IL TEMA 2015
Il tema della quarta edizione di Biennale Democrazia – che si svolgerà a Torino dal 25 al 29 marzo 2015 - é Passaggi. Passaggi che possono fungere da collegamento fra due luoghi separati da un confine, un muro o una barriera - fisica, mentale o virtuale - ma che possono anche designare delle svolte, delle soglie al di là delle quali il mondo e la percezione che ne abbiamo muta, come accade per le fasi della vita degli individui o per le epoche storiche.
GIOVANI E SCUOLE
Anche quest'anno, Biennale Democrazia offre agli studenti del triennio delle scuole superiori la possibilità di partecipare agli incontri della manifestazione. E' possibile fare richiesta di prenotazione dal 9 marzo alle ore 12 del 16 marzo, inviando una mail al seguente indirizzo scuole.bd@comune.torino.it, indicando: il titolo degli incontri desiderati, la classe, l'istituto, i recapiti telefonici e e-mail dell'insegnante, totale dei partecipanti.
ARCHIVIO MULTIMEDIALE
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