Il suono della musica indipendente: il Rettorato ospita il “Concertino dal balconcino”
di Maria Teresa Giannini (Master in giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino)
Nell’articolo 21 della Costituzione Repubblicana è scritto che tutti hanno il diritto di esprimere il proprio pensiero con qualsiasi mezzo di diffusione. E quale miglior modo per comunicare il proprio mondo interiore o per denunciare le ingiustizie del mondo se non la musica?
A Torino musica indipendente è sinonimo di “Concertino del balconcino” ed è probabilmente questo il motivo per cui Biennale Democrazia ha offerto per un’ora a Maksim Cristan, Daria Spada e Valentino Pizzi (i “Maksim Cristan con la Spada”) il suggestivo cortile del Rettorato dell’Università di Torino.
Un’ora di divertimento e riflessione, preceduto dal “Dizionario della lingua sbagliato” scritto da Davide Simonetti e Ferdinando De Blasio (autori del “pre-concerto trasmesso dal citofono), in cui si sono elencate voci del dizionario italiano apparentemente innocue, spiegate in senso comico.
La carrellata di artisti sul “palco d’eccezione”, addobbato con striscioni e composizioni in plastica riciclata, è partita con il tradizionale “Inno del popolo Rom”, che, spiega Daria Spada, “E’ nato come una poesia d’amore fra due gitani detenuti in un campo di concentramento e ha viaggiato nei racconti cantati, fino a quando un compositore macedone non lo ha scritto e composto”.
Largo quindi ai versi contro ogni perbenismo sessuale di Carlo Molinaro e alle dissacranti poesie erotiche di Clara Vajtò. Fabrizio Sculletta, (detto Skulla) ha cantato la Torino delle contraddizioni, seguito dai suoni rap e dalla recitazione di Gabriella Dal Farra, che nel suo pezzo sull’impegno politico ha simulato il discorso di un sindaco.
Ancora una volta il pubblico, assiepato sotto il Balconcino, ha seguito l’energico viaggio tra sonorità metropolitane e richiami alla tradizione balcanica, in cui la chitarra elettrica sorregge e non sovrasta la voce lirica, come la conchiglia sorregge la sera della bellezza in uno dei quadri più famosi del Rinascimento.